giovedì 12 luglio 2012

La fiera di Pakistanella

Ho avuto bisogno di 15 giorni per riprendermi dalla mia uscita serale alla festa del paese.

Festa che si tiene ogni 365 giorni e che dovrebbe rappresentare la "molinellesità".

In pratica è la classica festa paesana con giostre, bancarelle e qualche tocco di "classe" come l'esposizione dei trattori, quest'anno però sostituiti da roboanti auto con 12mila watt di potenza per sportello.

Insomma c'era la possibilità di vedere una normale Fiat Punto S del 1999 trasformata in una wufer-astronave, roba per palati fini..

Erano 10 anni che non ci andavo, quest'anno ci sono piombato dentro in pieno sabato sera.

L'impatto è stato al dir quanto devastante, perchè la "molinellesità" è sparita ma pure il "molinellese".

Tutte le attrazioni, in primis il pungiball che negli anni '90 era il luogo prediletto per i bulli del paese ora è presidiato da gang di giovani extracomunitari.

Extracomunitari?

Perchè si sono?

In pratica la visita alla fiera mi ha dato visivamente la reale proporzione numerica di quante persone di altri paesi esteri sono arrivate a Molinella.

Giusto per dare un pò di numeri: circa 1500 (aggiornato al 2010), quindi presuppongo attualmente di più.


Se consideriamo che alla fiera ci saranno state in totale 3000-4000 mila persone, la proporzione era quasi al 50%.

Molinella conta 15 mila abitanti compresi i comuni.

Post xenofobo?

No solo costatazione dei fatti.

L'argomento "immigrazione" lo tratterò poi in un post dedicato.

Della fiera salvo solo Filippone che girava con un vestito di rete e una collana bianca porta occhiali attorno al collo...questa era la vera "molinellesità"!!

Fiera di Molinella del 1988


Fiera di Molinella del 2012



                                                                 Trovate le differenze..



lunedì 25 giugno 2012

OHHHHHHHH FINALMENTE!

Dal Domani (quale?) di Molinella


apprendiamo che:


Da questo pomposo articolo emergono alcune considerazioni:

"i collegamenti tra la zona artigianale/industriale e il centro sono diventati molto più scorrevoli, veloci e sicuri con indubbi vantaggi per i lavoratori.."

QUALE TRAFFICO?

L'ANTEO HA SPOSTATO LA PRODUZIONE IN ROMANIA E A MOLINELLA è RIMASTO IL MAGAZZINO, LA DIAVIA HA VENDUTO ALLA TEDESCA WEBASTO.

TOLTE QUELLE 50 AUTO IL RESTO DEI LAVORATORI USA LA BICI O IL MOTORINO.

"un'opera realizzata su un canale di una certa larghezza.."

EHHH????

 SE è LARGO 5 METRI è TANTO.

DA SPONDA A SPONDA SFIORA I 20 METRI..UNO DEGLI "SCOLI" PIù LARGHI D'ITALIA

"costo dell'intervento 1 milione e 700 mila euro circa"

BEH SOLO?

PER COSTRUIRE UNA ROTONDA "SULLO SCOLO" MI SEMBRANO TANTI.

E PER FORTUNA CHE è SOLO UNA.

"ora che l'opera è finita si sono alzati gli apprezzamenti dei cittadini"

Sì è VERO INFATTI DOMENICA LA ROTATORIA ERA BLOCCATA PER LA PRESENZA DI 3 PENSIONATI CHE COMMENTAVANO CON LE BRACCIA DIETRO LA SCHIENA.

MA COME MAI TUTTA QUESTA VOGLIA DI ROTONDA?




Ho appreso leggendo alcuni articoli su internet che per costruire le rotatorie, il comune attinge dalla regione che a sua volta prende i soldi dal F.E.S.R. In questo modo si attiva il meccanismo degli appalti per i lavori pubblici, e se il fondo da un tot, e loro riescono a risparmiare, in comune ci guadagnano.

Ecco perchè a Molinella avremmo sempre uno "scolo" a cielo aperto che gira attorno al paese con la sua crisa acqua cristallina color turchese sapone e mai un depuratore, però cavolo potremmo sempre ammirarlo dalla "rotonde sul marcio".


E dopo il "megaforno a micronde" in centro, gustiamoci questa rotatoria..in attesa del prossimo super progetto: il grande raccordo anulare?





martedì 12 giugno 2012

Il Rione Munnezza


Fino ai primi inizi degli anni ’90 nella zona del cementificio era presente un’area umida formata da 4 cave di propietà dei Menarini di Bologna.

I laghi erano ricchi di black, carpe, amur, pescigatto, carassi, tartarughe e tutte quelle forme di vita tipiche delle nostre zone.

Erano gli anni dove William con il suo negozio di pesca ci vendeva gli artificiali da branzino e noi correvamo a provarli lì, anche se non si poteva perché il guardiano del cementificio non aveva piacere.

L’acqua era verde smeraldo e spesso si potevano vedere passare i pesci sotto i piedi.

COME ERA




Un giorno trovammo una delle 4 cave parzialmente coperta da materiale di scarto edilizio, e poi  nel settembre 2003 in meno di un mese coprirono 3 dei 4 laghi.

Salvando  solo la cava più grande, ma la sua acqua non era più verde smeraldo ma nero petrolio.

Hanno praticamente ricoperto i laghi fregandosene dei pesci e degli altri animali che vivevano lì e soprattutto interrando materiale che poco a che fare con la terra.

Dopo la segnalazione al Resto del Carlino e alle Guardie Forestali di Bologna che sono intervenute sequestrando l’area, la Giunta comunale promise che l’unica cava superstite sarebbe poi diventata parte della nuova zona residenziale.

E così è stato, infatti proprio in quell’area ora c’è un complesso di case.

I laghi sono stati ricoperti con: pneumatici, eternit, calcinacci, scarti edili, gomma, sacchi del patume.










Ora voi che avete comprato il vostro bell’appartamentino in via della Fornace e state pagando il mutuo, quando l’agenzia mobiliare ve l’ha venduto vi ha raccontato sopra cosa stavate per andare a dormire?








Magari avete anche il giardino con il pozzo..

E il pozzo secondo voi da dove prende l’acqua?

Sapete cosa succede ad un sacco di spazzatura dopo un po’ che sta sotto terra?

Il percolato inizia a infiltrarsi nella terra e se trova la falda acquifera magari ve lo ritrovate sui pomodori dell’orto.




Chi ha costruito questo quartiere aveva pensato bene anche di fornirlo di ampi parcheggi per contenere gli eventuali 30 mila tifosi del Real Madrid nel caso il Molinella fosse arrivato in finale di Champions League.






Rione Munnezza in via della Fornace: scelga l’appartamento che più le piace!

lunedì 11 giugno 2012

Le Pancaldine


La Pancaldi 1888 di Molinella è stata un’azienda calzaturiera che fatturava 17 miliardi di vecchie lire (pari a 8,8 milioni di euro) e nella quale lavoravano 130 persone. Negli anni d' oro l' azienda calzaturiera di Molinella famosa per le sue scarpe da donna, tra le quali le Pancaldine, aveva raggiunto le 300 unità lavorative.



E’ stata una delle aziende simbolo di Molinella, ancora mi ricordo quando nel 1988 venne festeggiato il centenario con la realizzazione di un book fotografico storico rigorosamente in bianco e nero, nel quale c’era impressa tutta la storia dell’azienda fin dagli albori.

Morto il fondatore, nel giro di alcuni anni si arrivò al fallimento.

Pancaldi 1888 è chiuso da anni, anche il suo spaccio aziendale dove era possibile anche ai “comuni mortali” riuscire ad acquistare ad un prezzo ragionevole alcuni modelli di scarpe, o per fine modello o perché leggermente fallate.

Simbolo di tutte le scarpe erano le famose Pancaldine.



Il nome delle scarpe credo fosse un omaggio alle tante donne che lavoravano nella catena di montaggio della fabbrica, che in paese erano soprannominate appunto “le Pancaldine”.

Forse non tutti sono al corrente che nonostante Pancaldi 1888 abbia cessato l’attività produttiva, chi ha lavorato lì sta continuando a morire.

E’ da giorni giunta la notizia che sia morta un’ennesima “Pancaldina”, la quale si aggiunge ad una lista di altre donne morte che si accomunano tutte per aver avuto gli stessi problemi di salute e di aver lavorato nello stesso reparto.

REPARTO INCOLLAGGIO SUOLE

Il reparto dove si incollavano le suole delle scarpe, è quello dove hanno lavorato tutte le donne decedute o che attualmente risentono di problemi di salute come la paralisi dei nervi delle mani.

I sintomi sono riconducibili alla continua esposizione ai fumi del toluene.


Il toluene è principalmente usato come sostituto del benzene sia come reattivo che come solvente. Esso  viene impiegato per sciogliere resine, grassi, oli, vernici, colle, coloranti e molti altri composti.


Il toluene danneggia i nervi, i reni e probabilmente anche il fegato. L'inalazione dei suoi vapori produce sintomi di stanchezza, nausea, confusione, disturbi alla coordinazione dei movimenti e può portare alla perdita di coscienza.


Un contatto regolare può produrre un'intossicazione dagli effetti euforizzanti. I vapori di toluene hanno un effetto narcotico a carico degli organi respiratori e sono irritanti per gli occhi; sono anche possibili in alcune persone manifestazioni allergiche.



Il toluene deve essere conservato in ambienti molto ben aerati, e la fabbrica non era certo famosa per avere degli enormi condizionatori o ventilatori.



Semplice casualità?


Sì certamente, come è possibile dimostrare a distanza di anni tutto ciò?


E poi dovrebbero essere i figli a farsi certe domande, e invece la morte di un famigliare neanche sessantenne viene accettata silenziosamente.










Pancaldi 1888 ci ha lasciato due eredità: un immenso stabile in degrado difficilmente riconvertibile..






e una lunga lista di morti bianche alla quale nessuno interessa dare una spiegazione.


Pancaldi:dal 1888 ai suoi piedi..